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"Punk Rock Vegan Movie", il nuovo film di Moby sui diritti animali

"Punk Rock Vegan Movie", il nuovo film di Moby sui diritti animali

Vegano della prima guardia, il film di Moby sui diritti animali è un invito all’azione, uno stimolo a adottare stili di vita più etici

Musicista eclettico, produttore discografico e ora regista esordiente, Richard Hall, in arte Moby, è anche noto attivista per i diritti animali. E il suo primo film, Punk Rock Vegan Movie, è un interessante contributo, questa volta a mezzo video, dedicato proprio alla causa animalista.

Nel lungometraggio da lui scritto, diretto e musicato, Moby da fan e cultore esamina la sorprendente storia del punk rock e il legame con l’attivismo del movimento per difendere il benessere animale. Attraverso dozzine di interviste a leggende della scena musicale del periodo, arriva un nuovo invito all’azione, uno stimolo per le persone a adottare stili di vita sempre più etici e sostenibili.

film moby diritti animali
Foto: Uncensored Interview@Wikimedia

Perché un film di Moby sui diritti animali

Vegano dall’età di 22 anni, Moby si è sempre fatto portavoce dei diritti animali. E anzi in tante occasioni ha dichiarato di ritenere la sua principale attività quella di attivista e non quella di musicista. Attraverso la musica Moby sostiene le battaglie animaliste e ambientaliste, lavora al fianco delle associazioni e è attivo nella sensibilizzazione al veganesimo.

Il suo stesso corpo è diventato manifesto della causa. Scrive Hall sul suo profilo Instagram, in occasione dei trentadue anni da vegano:

“Dato che novembre è il mio 32° anniversario vegano, ho pensato di farmi un tatuaggio (che poi tecnicamente sono 12) per festeggiare. Sono un attivista vegano per i diritti degli animali per molte ragioni, ma fondamentalmente perché credo che ogni animale abbia il diritto di vivere la propria vita secondo la propria volontà”.

Lungo le braccia, a grandi lettere stampatello, la scritta ‘animal rights’ che si aggiunge alle precedenti ‘protect the innocent, defend the vulnerable’ e ‘vegan for life’ visibile sul collo.

Di cosa parla Punk Rock Vegan Movie

A conferma del costante impegno di Moby per i diritti animali arriva la sua prima prova registica, un lungometraggio ora disponibile online e gratuitamente sul canale YouTube dell’artista.

Con questo lavoro Moby ritorna alle origini della musica punk rock e al pensiero critico che animava quella musica, quando le canzoni toccavano temi sempre molto vicini alla società moderna e i concerti erano vissuti come un’occasione di discussione.

La musica punk rock, si racconta nel docu-film, ha il merito di aver contribuito alla diffusione di una diversa consapevolezza sociale in un periodo storico molto complesso. “Che volto deve avere una donna per essere considerata bella” si chiedevano riflettendo sulla moda. “Perché siamo così gentili con i nostri cani e i nostri gatti ma siamo disposti a mangiare altri animali? urlavano parlando della deriva dell'industria della carne, del cibo e del modo in cui veniva prodotto. Un tema, quello del veganesimo, da sempre centrale dell’etica punk rock.

Punk rock, attivismo e zuppa a colazione

La forza trainante della musica punk rock, ricorda Nicky Garratt (UK Subs) in un passaggio del film, era lo scetticismo. Prima di tutto il punk rock era un movimento scettico, per cui metteva sempre tutto in discussione.

Così, mentre i punk rockers cantavano la ribellione e poveri in canna mangiavano zuppa vegetale alla mensa comune per colazione, cercavano a loro modo di sensibilizzare la società verso un'alimentazione etica, forti nella loro coscienza e orgogliosi delle loro scelte. Non cantavano slogan e mere parole, vivevano un diverso stile di vita.

“Punk Rock Vegan nasce per far luce sulla sorprendente e stimolante storia del punk rock e dei diritti degli animali – ha infatti dichiarato Moby in un’intervista. "Ma anche per ricordare alla gente l’importanza e la disperata urgenza di adottare l’etica e le azioni senza compromessi degli attivisti punk rock originari”.


Elza Coculo
Elza Coculo
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Giornalista pubblicista, in continua formazione per attitudine, mi piace scrivere di tematiche ambientali, sostenibilità e innovazione. Attenta al presente, curiosa per il futuro, sono un’ottimista, convinta che l’unica cosa che ci renda migliori sia la volontà di migliorarsi.
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