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Meduse: cosa fare e cosa no in caso di punture

Meduse: cosa fare e cosa no in caso di punture

Durante una vacanza al mare può capitare di incappare in punture di meduse, sfatare qualche falso mito per capire come comportarsi può tornare utile

Nuotate in mare è per molti uno dei piaceri delle vacanze estive, ma trovarsi a dover affrontare le meduse e le loro punture può drasticamente ridurre il relax. Questi piccoli animali sono in grado, con i loro tentacoli, di scatenare nell’uomo reazioni di variabile gravità. Fare attenzione ad alcuni fattori può, allora, aiutare a non precipitare nel panico, così come fare una lista dei comportamenti da tenere e di quelli da evitare.

punture meduse
Foto: Scott Webb @Pexels

Meduse diverse per punture diverse

È importante ricordare che l’approccio corretto alle punture di meduse comincia da prevenzione e informazione. Le diverse aree geografiche del pianeta ospitano, infatti, specie differenti e il contatto con esse comporta per l’uomo vari livelli di rischio. Le meduse del Mediterraneo sono, dunque, quasi innocue, mentre quelle delle zone tropicali e subtropicali devono essere considerate pericolose. È bene, poi, tenere presente che sono i tentacoli delle meduse a rilasciare sostanze urticanti. Questi possono essere lunghi anche diversi metri, perciò non farsi ingannare dall’apparente lontananza è vitale. Una volta avvenuto l’avvistamento è opportuno evitare di proseguire la nuotata e uscire dall’acqua.

Cosa fare

In caso di punture di meduse è in primis necessario fare attenzione ai sintomi. In generale il contatto provocherà dolore, bruciore, arrossamento e gonfiore alla parte esposta. Nell’immediato è possibile sciacquare la ferita con acqua salata per diluire le tossine. Si deve, poi, procedere alla rimozione delle parti eventualmente rimaste attaccate alla pelle. Per farlo è indicato applicare una leggera pressione con l’ausilio di una sottile tessera e, all’occorrenza, servirsi di una pinzetta. Delle creme a base di tintura di alluminio possono aiutare a contrastare il prurito e a evitare la diffusione del veleno. Dopo la puntura la zona colpita sarò, poi, caratterizzata da iperpigmentazione. È perciò preferibile non esporla al sole. In caso di sintomi più gravi, di tipo respiratorio o neurologico, il Pronto Soccorso rimane l’unica soluzione per far fronte a un possibile shock anafilattico.

Cosa non fare

In caso di punture di meduse è importante fare attenzione anche ai comportamenti da evitare. È bene non affidarsi ai rimedi della nonna. Spargere sulla ferita limone, aceto o ammoniaca, e quindi anche urina, rischia, infatti solo di acuire l’irritazione. Per lavare la ferita è, poi, meglio evitare l’acqua dolce. La differenza di pressione potrebbe, infatti, indurre la rottura delle cnidocisti residue. Lo stesso vale per l’utilizzo di liquidi caldi. Il rischio è, infatti, quello di liberare più tossine, in quanto termolabili. Non grattarsi rimane il principale accorgimento. L’applicazione di creme a base di cortisone o di antistaminici è, inoltre, in una prima fase, ritenuta poco utile. Queste fanno effetto in circa mezz’ora e, nella maggior parte dei casi, i disagi da puntura si risolvono entro 20 minuti.

Le punture di meduse non sono piacevoli ma, per lo più, procurano solo degli innocui disagi. Non aggravare la situazione e rimanere attenti resta fondamentale, non allarmarsi è il primo necessario passo. Gli strumenti per limitare i danni sono molti e, anche se sfatare i falsi miti da tradizione popolare può rattristare, la consapevolezza appare la nostra miglior risorsa.

Fonti: ISSalute

Le informazioni contenute in questo articolo sono da intendersi a puro scopo informativo e divulgativo e non devono essere intese in alcun modo come diagnosi, prognosi o terapie da sostituirsi a quelle farmacologiche eventualmente in atto. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. L’autore ed il sito declinano ogni responsabilità rispetto ad eventuali reazioni indesiderate.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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