Una macchina per replicare il cibo direttamente dal futuro

Ve la immaginate una macchina per replicare il cibo? I fan di Star Trek avranno già visualizzato nella loro testa la stessa immagine che ha ispirato con tutta probabilità il gruppo di ricercatori giapponesi. Si chiamerà Pixel Food Printer ed è uno degli esperimenti più interessanti del Team Open Meals, che da anni gioca unendo il mondo della cucina con la fantascienza.
Prima del replicatore il teletrasporto
Come dicevamo il Team Open Meals ha sempre amato giocare con cibo, scienza e fantascienza, sfidando quelli che sono considerati i limiti della tecnologia a nostra disposizione. Del resto abbiamo parlato di carne cresciuta in laboratorio e stampanti 3D in cucina, come si può andare oltre? Con una macchina per replicare il cibo ovunque, no? La Pixel Food Printer ha come scopo quello di copiare un alimento che può essere prodotto in qualsiasi angolo del globo utilizzando materiali «basilari» combinati in modo particolare.
In questo caso la materia di base sono dei cubetti della dimensione di 5 millimetri prodotti con gelatina alimentare con diversi aromi. La macchina per replicare il cibo essenzialmente ha una «ricetta» a disposizione, ricalcata analizzando un altro alimento, e la assembla un cubetto alla volta. Basta dare un’occhiata ai video per farsi un’idea su suo funzionamento.
L’obiettivo dei ricercatori a lungo termine è ridurre le componenti con cui la macchina funziona, per esempio rimpicciolendo ulteriormente i cubi. La possibilità poi di avere un panorama sempre più articolato di aromi e colori aiuterà molto a replicare cibi sempre più complessi.
Certo siamo ancora molto, molto lontani dal replicatore di Star Trek e dal suo teletrasporto, ma ci abbiamo messo meno di un secolo dal primo volo a motore all'allunaggio, chissà cosa ci riserveranno i prossimi anni.
