La Cina ha detto che saranno Olimpiadi green. Ma sarà davvero così?
La Cina è pronta a ospitare le Olimpiadi invernali 2022 e le promesse di proporre eventi green stanno rendendo le aspettative altissime. La curiosità è, però, bilanciata da una certa dose di scetticismo. Scorte idriche, inquinamento atmosferico e salvaguardia dell’ambiente rimangono, nonostante gli importanti traguardi raggiunti, criticità su cui lavorare. A costituire un problema è, per altro, forse l’intero sistema.
Olimpiadi green in Cina
Mentre la Cina definisce gli ultimi dettagli per ospitare le Olimpiadi invernali al via il 4 febbraio le dichiarazioni del governo aprono dibattiti. Il presidente Xi Jinping ha, infatti, promesso dei Giochi completamente green, in cui energie rinnovabili e rispetto dell’ambiente saranno protagonisti quasi quanto gli eventi sportivi. L’inquinamento atmosferico costituisce un nodo centrale. I livelli di smog della zona di Pechino sono notevolmente scesi rispetto a quando, per il 2008, le autorità erano state costrette a chiudere vari impianti per rendere l’aria respirabile. Ora la regione rispetta gli standard nazionali, ma quelli dell’OMS rimangono ancora lontani. La promessa è, poi, di puntare alle zero emissioni e di contare sulla riforestazione per il bilanciamento.
Saranno davvero Olimpiadi green?
Chiedersi se la Cina offrirà davvero Olimpiadi green è inevitabile. Gli ambientalisti sono, in primis, preoccupati per la questione idrica. Il clima delle zone deputate a ospitare le gare, e in particolare quello della regione Zhangjiakou è, infatti, arido, La produzione di neve artificiale, necessaria in grandi quantità, rischia di alterare un equilibrio già precario. I siti scelti per le piste da sci incrociano, poi, in diversi casi, foreste protette. Le autorità hanno, così, provveduto al trapianto di 20.000 alberi, ma ciò non rassicura del tutto. A causa della pandemia, comunque, il numero di partecipanti agli eventi risulterà ridotto. Gli organizzatori hanno fatto sapere che per il loro trasporto, come per quello degli atleti, saranno impiegati solo mezzi puliti, come bus a idrogeno.
Un sistema da cambiare
Le controversie sulle Olimpiadi invernali 2022 e sulle promesse della Cina di renderle green riaprono un capitolo doloroso. I Giochi si sono, infatti, dimostrati raramente davvero eco-friendly. Sochi 2014, presentata dalla Russia come l’evento pulito per eccellenza, è, per esempio, tristemente noto per i danni agli ecosistemi e lo sversamento di rifiuti edili. A creare tale divario tra propositi e fatti sono, fondamentalmente, due lacune. Alla mancanza di definizione di parametri precisi nell’ambito della sostenibilità, fa, infatti, eco l’assenza di un organo indipendente che controlli i singoli Paesi. Il rispetto dell’ambiente diventa, così, un “extra” che, non influenza concretamente le decisioni del Comitato Olimpico.
Il momento di scoprire se la Cina ospiterà davvero delle Olimpiadi invernali green si avvicina. Il Paese rimane uno dei maggiori utilizzatori di combustibili fossili, ma il proposito di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2060 rimane fermo. I Giochi diventano allora un campo di prova e, per una volta, lo sprint non è richiesto solo agli atleti.
