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Il Cammino minerario di Santa Barbara nel cuore della Sardegna

Il Cammino minerario di Santa Barbara nel cuore della Sardegna

Il Cammino minerario di Santa Barbara offre scorci panoramici mozzafiato su spiagge incredibili e antichi siti minerari molto suggestivi.

Acclamato alcuni anni fa come il più bel cammino dItalia, il Cammino minerario di Santa Barbara è un percorso ad anello di circa 500 chilometri nella Sardegna sud-occidentale. Percorribile sia a piedi sia in bicicletta, il Cammino si snoda nel Sulcis-Iglesiente-Guspinese sulla terra più antica d’Italia. Spostandosi lungo il Cammino “a passo lento”, come voluto dal suo ideatore, si ha la possibilità di apprezzare il patrimonio culturale, ambientale e religioso della Sardegna.

 

Il Cammino minerario di Santa Barbara nel cuore della Sardegna
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Il Cammino minerario di Santa Barbara: origine

Il Cammino minerario di Santa Barbara collega in un unico percorso i sentieri che i minatori dell'isola, dal Neolitico al Novecento, hanno percorso tutti i giorni 2 volte al giorno per raggiungere i loro luoghi di lavoro dai villaggi in cui abitavano. Lidea di ripulire e ripristinare gli antichi sentieri dei minatori in stato di abbandono dalla fine degli anni Novanta, quando le miniere furono chiuse, è venuta proprio ad alcuni ex minatori dellAssociazione Pozzo Sella. A fine 2017 è nata, con l’unione di 25 comuni e il benestare della Regione Sardegna, la Fondazione per il Cammino minerario di Santa Barbara. Obiettivo della Fondazione è quello di valorizzare non solo il patrimonio ambientale di questa zona della Sardegna ma anche il patrimonio archeologico industriale di questo territorio e promuovere un tipo di turismo lento e rispettoso, in una parola: sostenibile.

Il percorso naturalistico 

Il Cammino minerario di Santa Barbara si sviluppa su un territorio vasto e variegato. Il trekking a piedi prevede 30 tappe di circa 16 chilometri ciascuna, partendo dalla città medievale di Iglesias e passando per le falesie calcaree di Masua con lo spettacolare scoglio Pan di Zucchero, le bianche dune di Piscinas e le spettacolari grotte carsiche sotterranee di Is Zuddas. Lungo tutto il percorso è possibile fermarsi a fare il bagno in una delle tante spettacolari spiagge che si incontrano. Le tappe sono alla portata di tutti, solo due sono particolarmente impegnative. Lungo il tragitto si cammina per il 75% su sentieri, carrarecce, vecchie ferrovie ormai dismesse e spiagge di sabbia o rocce calcaree-dolomitiche tra le più antiche d’Italia. Il dislivello massimo è di 975 m in salita e 1098 m in discesa. Il Cammino di Santa Barbara è percorribile anche in bicicletta: in questo caso i chilometri complessivi sono 550 percorribili in 9 tappe. 

 

Archeologia mineraria 

Siamo allinterno del Parco geominerario della Sardegna. Man mano che ci si sposta lungo i sentieri un tempo percorsi dei minatori, si attraversano lunghi tratti in mezzo al nulla, un nulla solo apparente che in realtà è un tutto, grazie alla presenza imponente di una natura meravigliosa. Allimprovviso si stagliano davanti agli occhi i ruderi di antichi edifici minerari dall’architettura altrettanto maestosa, come nel caso dell’imponente complesso minerario di Naracauli e la Laveria Lamarmora di Nebida. Queste strutture, realizzate chissà con quali fatiche dai minatori sardi, sono vere e proprie opere di ingegneria che non deturpano il paesaggio ma anzi sembrano completamente fuse con la natura circostante, divenendo entrambe testimoni silenti della storia dell’isola.

Santa Barbara, patrona dei minatori

Il Cammino minerario nel sud-ovest della Sardegna è dedicato a Santa Barbara di Nicomedia, morta per mano del padre dopo essere stata rinchiusa in una torre e torturata con il fuoco. Per questo Santa Barbara è considerata la patrona dei vigili del fuoco, degli artificieri, degli artiglieri e dei minatori. In questi luoghi è ancora forte il culto a Santa Barbara, come dimostrano numerose chiese campestri e cappelle devozionali a lei dedicate. Ma c’è dellaltro: alla Santa è stata anche dedicata la Grotta di Santa Barbara nella miniera di San Giovanni, visitabile nellultima tappa del Cammino a bordo di un trenino elettrico che si muove lungo un intricata rete di gallerie sotterranee. Si tratta di una grotta molto antica e unica al mondo in quanto non ha sbocchi verso lesterno. La grotta fu rinvenuta nel 1952 dai minatori della miniera di San Giovanni, che rimasero increduli alla scoperta di una parete naturale alta oltre 25 metri costituita da cristalli tabulari di barite bruno scuro, rocce calcaree e dolomia gialla su cui si riflette lacqua di un piccolo lago sottostante.


Erika Barani
Erika Barani
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Interprete e Traduttrice Laureata in Linguistica Inglese, da sempre mi interesso di tematiche ambientali e amo gli animali: da loro ho imparato il rispetto per la natura e per tutti gli esseri viventi.
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