I segreti del tè rosa del Kashmir

Conoscere i segreti del tè rosa del Kashmir equivale a scoprire di più riguardo le abitudini di un popolo che vive ai confini del mondo tra India, Pakistan e Cina. Questo paese, che vive di influenze e una forte presenza militare, ha una cultura gastronomica tutta da scoprire, tra cui spicca anche questa particolare bevanda.

Come si fa il tè rosa del Kashmir

La preparazione del tè rosa del Kashmir è un processo che unisce, assieme ad una particolare tradizione, arte e scienza. Tutto gira attorno ad un particolare tè fermentato, solitamente preparato, a sua volta, a partire da foglie di tè verde. Lo si lascia bollire per lungo tempo in acqua con un pizzico di bicarbonato di sodio, ed è proprio questo composto a innescare la trasformazione di colore, in quella che gli scienziati chiamano una neutralizzazione acido-base. Inoltre questa sostanza dà al gusto del tè una particolare sfumatura salata.

Man mano che il processo prosegue il colore passa dal marrone al rosa, ma per trovare le corrette tempistiche occorre molto esercizio e esperienza. Quando il tè rosa del Kashmir ha acquistato la sua peculiare colorazione deve subire uno shock termico in modo tale da non proseguire nella «cottura», preservando il rosa fino al momento del servizio. Per ultimare la preparazione, la bevanda deve essere agitata con forza in modo che inglobi quanta più aria possibile, un passaggio molto laborioso ma che dà alla bevanda una particolare consistenza setosa.

Un altro aspetto tipico del tè rosa del Kashmir sono i contenitori in cui spesso viene preparato, solitamente prodotti con il rame. Detto questo, però, chi l’ha assaggiato cosa ne pensa? Purtroppo per i palati occidentali sembra che questa bevanda sia davvero poco apprezzata: il giornalista Scaachi Koul ha sottolineato come il tè rosa del Kashmir sia una bevanda che richiede molto coraggio e una discreta abitudine per goderne veramente.