Il carburante sostenibile per la Formula 1
Al lavoro sulla messa a punto del carburante completamente sostenibile c’è Pat Symonds, responsabile tecnico della Formula 1. Symonds, attualmente a capo di una squadra focalizzata sul progetto, l’ha definita “una sfida affascinante” in un’intervista rilasciata al sito Formula1 della Fia, la Federazione Automobilistica Internazionale.
“Stiamo lavorando con Aramco (grande azienda saudita produttrice di combustibili fossili ndr) e fino ad ora abbiamo testato 39 miscele surrogate di carburante”, ha rivelato Symonds. “Ciò ci ha aiutato a capire gli effetti dei differenti tipi di miscela che si possono usare in una benzina sostenibile. Stiamo provando questi carburanti in un'unità a singolo cilindro per la Formula 1 e penso che questo stia aiutando ad accelerare i progressi”.
Negli ultimi anni, la benzina usata in Formula 1 è già stata modificata guardando alla sostenibilità. Le auto di nuova generazione in gara in questa stagione sono infatti alimentate con la “E10”, una miscela composta dal 90 percento di benzina normale e il 10 percento di etanolo rinnovabile. “Il 10 percento di etanolo che stiamo aggiungendo ora è completamente sostenibile”, ha spiegato Symonds.
Auto alimentate in modo sostenibile entro il 2026
L’obiettivo della Formula 1 è avere pronta questo nuovo carburante sostenibile per il 2026. “Stiamo lavorando su una ‘E fuel’ il cui ciclo di carbonio sia completamente neutrale – ha aggiunto Ross Brawn, direttore generale Motorsport Formula 1 –, in modo tale che la quantità di anidride carbonica usata per produrre il carburante sia la stessa di quella generata dalla combustione interna del motore. Ciò significa che i motori non aggiungeranno Co2 nell’atmosfera”.
Un carburante per tutte le macchine
Ma l’aspetto interessante è che potenzialmente, almeno stando a quanto afferma Brawn, il carburante sostenibile potrebbe essere usata in futuro anche dai circa 2 miliardi di automobili comuni con motore termico che circoleranno ancora per le strade del mondo. “Il grande fascino di questa cosa è che, quando troveremo la soluzione, potrà essere usata per le macchine normali, senza effettuare modifiche ai motori”, ha spiegato il direttore generale.