La differenza tra Wiener Schnitzel e cotoletta alla milanese
Simili alla vista ma diverse in tutto il resto. La differenza Wiener Schnitzel e cotoletta alla milanese può non apparire sempre a colpo d’occhio ma si nasconde certamente sotto l'impanatura. In verità, quando cucinate secondo i metodi tradizionali, anche un occhio attento potrebbe riconoscere al volo la differenza. Vediamo perché.
Che differenza c’è tra Wiener Schnitzel e cotoletta alla milanese?
La principale differenza tra Wiener Schnitzel e cotoletta alla milanese rimane nella carne. Per la cotoletta alla milanese si utilizza solo ed esclusivamente una fetta di lombata di vitello con l’osso. Il nome stesso lo suggerisce dopotutto: “costoletta”. La presenza dell’osso è importante perché, da tradizione, la cotoletta dovrebbe avere uno spessore pari a quella dell’osso e quindi rimanere un taglio di carne abbastanza alto. Sempre da ricetta, la carne della cotoletta inoltre viene prima passata in uova e successivamente nel pangrattato e poi cotta nel burro.
La Wiener Schnitzel invece non prevede la presenza dell’osso e può venire preparata con diversi tipi di carne di bovino o di maiale. A differenza della cotoletta alla milanese, la Wiener Schnitzler viene quindi schiacciata per bene fino ad ottenere uno spessore più fine a “orecchia di elefante”.
Per l’impanatura della Wiener Schnitzel inoltre è previsto l’utilizzo della farina che invece è vietato nella cotoletta. In origine la ricetta tradizionale viennese prevedeva la frittura nello strutto anche se oggi è comune la versione meno pesante nel burro. Nella tradizione viennese inoltre la Wiener Schnitzel è accompagnata da salsa al mirtillo che manca invece nella tradizione milanese.
È nata prima la Wiener Schnitzel o la cotoletta alla milanese?
La risposta a questa domanda è altamente contesa tra italiani e austriaci. Quale che sia la differenza tra Wiener Schnitzel e cotoletta alla milanese l’origine di questi piatti, tanto simili quanto diversi, si perde nella storia ed è impossibile stabilire con certezza se sia nata prima la versione italiana o quella austriaca.
Alcuni sostengono che già nel 1148 il piatto potesse essere sulle tavole di alcuni monaci milanesi e quindi far risalire l’origine in Italia. Altri sostengono invece che sia stata “importata” a Milano durante il periodo della dominazione austriaca. Non manca inoltre la teoria dell’origine francese, con la ricetta importata a Milano dalle invasioni napoleoniche. Quale che sia la vera origine del piatto, oggi ne esistono diverse versioni, tutte estremamente gustose.
Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.
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