Differenza tra commercio equo solidale e commercio tradizionale

Il commercio è sempre stato alla base dell’attività umana e mai come oggi, in un mondo sempre più globale e interconnesso, rappresenta un aspetto fondamentale della vita quotidiana. A partire dagli anni ’60 del secolo scorso il commercio equo solidale si è proposto seriamente come alternativa al commercio tradizionale dopo la crescente preoccupazione per le condizioni di vita di lavoratori e produttori, in particolar modo nelle regioni meno ricche del pianeta. Solo simili in apparenza tra commercio tradizionale e commercio equo solidale esiste una profonda differenza.

Commercio equo solidale: cos’è, come funziona e come fa la differenza
Il commercio “tradizionale” si basa in genere su un solo principio: la massimizzazione del profitto. In questo ambiente la preoccupazione principale di un’azienda è quella di aumentare il più possibile i propri guadagni attraverso la vendita dei propri beni e servizi. Sebbene regolato, questo tipo di commercio spesso tiene poco o per nulla conto degli impatti sociali e ambientali delle proprie attività.
A differenza del commercio “tradizionale” il commercio equo solidale promuove un modello commerciale alternativo dove al centro dell’attività non si trova la massimizzazione del profitto ma principi etici e di giustizia sociale. Nel modello equo solidale i produttori ricevono un compenso equo per il loro lavoro e i loro prodotti nel tentativo di assicurare condizioni di lavoro stabili e dignitose. Il sistema inoltre cerca di favorire lo sviluppo sostenibile delle comunità locali in una rete che promuova la collaborazione invece della competizione.
Vantaggi e svantaggi dell'equo solidale
I primi tentativi di introduzione di prodotti venduti attraverso principi equo solidali risalgono già agli anni ’40 e ’50 del secolo scorso. Solo a partire dal 1960 il movimento per il commercio equo solidale si è diffuso in Europa venendo successivamente riconosciuto anche dalle Nazioni Unite. Dal 2018 l’Organizzazione Mondiale per il Commercio Equo Solidale ha pubblicato la Carta del Commercio Equo Solidale, un vero e proprio statuto per una economia globale più giusta e sostenibile, sia per le persone che per il pianeta.
A differenza del commercio tradizionale il commercio equo solidale ha il vantaggio di assicurare ai produttori un reddito sufficiente a una vita dignitosa, di promuovere la giustizia sociale e di creare comunità resilienti attraverso la formazione di reti di sostegno. Per il consumatore finale tuttavia questo di trasforma in genere in un costo più elevato dei prodotti.
