Il fico del diavolo è un arbusto che produce grappoli di bacche dalle dimensioni di un pisello. Il fico del diavolo è una pianta molto diffusa in natura e il suo nome scientifico è Solanum torvum, appartenente alla famiglia delle piante erbacee perenni solanaceae.
Il fico del diavolo cresce in diversi climi essendo una pianta resistente, tuttavia, predilige i luoghi caldi e soleggiati come l’America centrale, l’Africa, le isole del Pacifico e l’Asia.
Tra le qualità riconosciute alle bacche del fico del diavolo c’è la quantità del ferro contenuto, tuttavia alcune ricerche pubblicate sulla National Library of Medicine hanno evidenziato che il ferro potrebbe non essere assorbito nel tratto digestivo dell’organismo.
Gli esperti consigliano sempre di associare un alto contenuto di vitamina C per aumentare la capacità dell’organismo di assorbire il ferro proveniente da origine vegetale.
La bacca del fico del diavolo contiene inoltre composti benefici per l’organismo come l’acido gallico e l’acido ferulico che, secondo una ricerca pubblicata su Journal of Food Science, avrebbero potenti proprietà antiossidanti ed antinfiammatorie.
Dal punto di vista culinario il frutto del fico del diavolo viene fritto o talvolta consumato intero, mentre le foglie e le radici sono essiccati e utilizzati come tisane.
Il consumo eccessivo di queste bacche, tuttavia, non è stato ancora accertato se possa essere pericoloso per il fatto che le bacche del fico del diavolo contengono composti chiamati glicoalcaloidi che potrebbero, in quantità eccessive, causare problemi di salute come problemi gastroenterici, vertigini fino a problemi neurologici.
E’ sempre preferibile consultare un medico per informarsi adeguatamente prima di introdurre nella propria dieta prodotti dove le ricerche mediche, legate alle potenziali controindicazioni, non sono ancora state adeguatamente completate.