Micoproteine, un identikit
Una delle soluzioni al momento più papabili sembrano essere proprio le micoproteine. Si tratta, di fonti ad alto contenuto di proteine che, come suggerisce il nome, vengono coltivate a partire da un particolare fungo (in greco mykos significa appunto "fungo") appartenente alla stessa famiglia dei comuni funghi che serviamo a tavola. Viene ricavato da un processo di fermentazione naturale che ha un impatto minimo a livello ambientale.
In particolare, la micoproteina viene estratta dai miceli, le radici del fungo. A scoprirla sono stati alcuni scienziati britannici negli anni Settanta, durante la ricerca di nuove fonti di proteine. Non può essere inclusa nelle categorie delle proteine animali o vegetali, ma risulta più simile alle prime avendo una consistenza simile a quella della carne. Una caratteristiche che potrebbe renderla un’alternativa più accettabile per i carnivori rispetto alle proteine vegetali nella transizione verso diete più sostenibili per il pianeta. In giro per il mondo, alcune aziende hanno già cominciato a sfruttarle per produrre sostituti di hamburger, salsicce e filetti.
Valori nutrizionali eccellenti
Un altro punto a favore delle micoproteine è l’alta concentrazione di sostanze nutrienti per l’organismo. A partire, ovviamente, dalle proteine: secondo alcuni produttori, ne conterrebbero più delle uova. Per quanto riguarda gli aminoacidi essenziali sarebbero al livello dei latticini. Si sostiene che siano addirittura migliori del siero del latte e della caseina nello stimolare la sintesi proteica muscolare. Offrirebbero, poi, più ferro della carne di manzo, più fibre dell’avena e più potassio delle banane. In aggiunta, hanno un basso contenuti di grassi, colesterolo, sodio e zuccheri e aiuterebbero a mantenere bassi i valori della glicemia dopo i pasti.
Un alleato per clima e ambiente
Ultimo vantaggio, ma non meno rilevante, delle micoproteine è il basso impatto su clima e ambiente. In alcuni casi, è necessario meno di un giorno a un fungo per fermentare, crescere ed essere raccolto. Un processo molto più efficiente e meno inquinante di quelli che caratterizzano allevamenti intensivi per la carne e agricoltura per le alternative vegetali tra emissioni, uso di terra e di acqua.