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Cosa sono i santuari per animali?

Cosa sono i santuari per animali?

Per quale ragione sono nati, come sono gestiti, i loro obbiettivi e quanti sono i santuari per animali in Italia e nel mondo

Tipicamente, quando un animale da allevamento arriva alla fine del suo ciclo “utile”, il suo destino è quello del macello. Lo stesso destino di altri animali, che provengono anche da altri contesti. Ma siamo sicuri che sia la scelta giusta, o addirittura l’unica possibile? I santuari per animali nascono proprio da persone che credono in ben altre possibilità. Scopriamo di cosa si tratta, la filosofia che hanno alle spalle e i loro obbiettivi.

santuari animali
@envatoelements

Perché esistono i santuari per animali

Alcuni li addomestichiamo per farne animali domestici o “da reddito”. Altri li cacciamo. Altri ancora li lasciamo alle loro vite, ma spesso li danneggiamo comunque mentre pensiamo al nostro tornaconto. Specialmente da quando è diventato stanziale, è questo il tipico atteggiamento dell’uomo nei confronti degli altri animali. Ma si tratta di una visione antropocentrica: l’uomo è al centro del mondo, e quindi può disporre delle sue risorse (viventi e non) come più gli piace. E le questioni ambientali dimostrano ogni giorno che è una visione controproducente.

I santuari per animali nascono invece da una visione biocentrica. Al centro del mondo c’è la vita, non l’uomo, perciò ogni sua forma è sacra. E noi non siamo i padroni dell’ecosistema, ma una sua parte, dei “soci alla pari” con tutti gli altri viventi. I santuari, quindi, ospitano animali “non più utili”, anziani o in difficoltà per il semplice fatto che hanno bisogno di cure e sono esseri viventi.

Come sono gestiti

I santuari possono ospitare vari tipi di animali. Domestici o da allevamento. Selvatici feriti o salvati dal traffico illegale. O anche provenienti da circhi o da zoo. Se esiste la possibilità, vengono curati fino al momento di rilasciarli in natura, altrimenti fino alla fine della loro vita.

Ma per una struttura cosa significa, in pratica, essere un santuario? Per esempio, significa che gli animali sono curati senza alcun fine di lucro. Si garantisce loro un’alta qualità di vita, e non si utilizzano per alcun motivo. Gli animali non si acquistano, allevano, commerciano o catturano, ci si limita a ospitare quelli provenienti da ritrovamenti, sequestri o allevamenti. E si cerca di evitare nuove nascite, per non togliere spazio prezioso a eventuali nuovi arrivati.

Nel mondo esistono centinaia di santuari. In Italia non sono ancora ufficialmente riconosciuti, ma dal 2014 esiste la Rete dei Santuari di Animali Liberi, che ne riunisce circa una ventina.

Il grande obbiettivo dei santuari

Sembrerà un controsenso, ma l’obbiettivo dei santuari è far sì che un giorno non ci sia più bisogno dei santuari. Nascono per rispondere a delle situazioni di emergenza create dall’uomo, che quindi proprio l’uomo può evitare, in futuro. Tramite la sensibilizzazione che fanno, l’obbiettivo principe dei santuari è quello di una convivenza uomo-animale tanto pacifica che di ospiti da ospitare nei loro spazi non ce ne saranno più.


Enrico Becchi
Enrico Becchi
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Scrittore, divulgatore scientifico, giornalista. Con quello che scrivo e racconto cerco di rendere le persone consapevoli di sé stesse e del mondo spaziando fra tanti ambiti, fra le scienze naturali e le scienze di frontiera.
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Scrittore, divulgatore scientifico, giornalista. Con quello che scrivo e racconto cerco di rendere le persone consapevoli di sé stesse e del mondo spaziando fra tanti ambiti, fra le scienze naturali e le scienze di frontiera.
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