inNaturale
Home
>
Food
>
Carenza di ceci nel mondo: forniture giù del 20% a causa del clima

Carenza di ceci nel mondo: forniture giù del 20% a causa del clima

La disponibilità di ceci sui mercati è in calo per i cambiamenti del clima, ma anche per la guerra in Ucraina e per le difficoltà nei trasporti

Non solo grano. Anche le forniture di ceci sui mercati mondiali sono in drastico calo. A causare questo crollo nelle disponibilità del virtuoso legume, pilastro delle diete alimentari di molte popolazioni, il clima e gli sconvolgimenti che lo riguardano: siccità soffocanti, alluvioni devastanti, fenomeni meteorologici estremi, ecc. A ciò si sono aggiunte la drammatica guerra in Ucraina e i problemi legati al sistema dei trasporti globale. Risultato: le forniture globali sono destinate a calare del 20 percento nel 2022, secondo la Confederazione globale dei legumi.

Carenza ceci clima
Foto: Karyna Panchenko @Unsplash

Dietro la carenza di ceci c’è il clima

I problemi del clima che stanno provocando questa carenza di ceci su scala mondiale hanno colpito gran parte delle regioni produttrici. Negli Stati Uniti, quarto esportatore mondiale, le pessime condizioni climatiche che hanno caratterizzato l’ultima primavera hanno ad esempio spinto gli agricoltori a cancellare la semina. Lo Stato americano del Nord Dakota l’anno scorso ha vissuto una pesante siccità. Il legume, che è anche soggetto a malattie e richiede costosi fungicidi, è stato così rimpiazzato da coltivazioni più remunerative, come grano e mais.

La guerra in Ucraina

Anche Ucraina e Russia sono grandi produttori di ceci. E la guerra esplosa a fine febbraio 2022 ha contribuito ad alimentare questa carenza di forniture. L’Ucraina non ha potuto mettere a semina i suoi campi, tagliando le 50mila tonnellate vendute solitamente all’Europa. La Russia, che normalmente esporta minimo tra le 200mila e le 250mila tonnellate di ceci all’anno (per una quota mondiale del 25%), ha visto le sue spedizioni stoppate. Le sanzioni applicate dai paesi occidentali sui prodotti agricoli di Mosca hanno infatti convinto molti importatori ad interrompere gli acquisti dai russi.

I problemi di trasporti

A tutto ciò si aggiungono i problemi nel sistema dei trasporti commerciali su scala mondiale. Gran parte dei ceci sono infatti trasportati via mare, ma su alcune rotte si stanno riscontrando dei problemi. Le criticità maggiori si registrano nel Pacifico nordorientale, zona in cui sono ferme a causa di questioni logistiche molte navi. Ciò ha spinto i distributori negli Stati Uniti a spostare la merce via treno cercando porti alternativi da cui far salpare le forniture. Scelta che però comporta tempi di trasporto più lunghi e costi maggiori che si riflettono sui prezzi finali.

Meno ceci, meno hummus

Risultato: secondo dati NielsenIQ, nel 2022 i prezzi al dettaglio sono aumentati del 12 percento rispetto all’anno scorso negli Usa, del 17 percento se si guardano i numeri pre-pandemia. Ma la carenza di ceci si fa sentire anche sui prodotti derivati: hummus, farine, zuppe, stufati, ecc. I prezzi dell’hummus, ad esempio, si sono impennati del 6,9 percento rispetto al 2019. Se il grano è un ingrediente vitale, in primis per la produzione del pane, i ceci non sono da meno, essendo un’importantissima fonte di proteine vegetali alla base di molte diete, soprattutto in India e Medio Oriente. La crisi alimentare mondiale rischia di diventare quindi ancora più grave.


Marco Rizza
Scopri di più

Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

Scopri di più

Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

Iscriviti alla newsletter
Resta aggiornato sulle ultime novità editoriali, i prodotti e le offerte