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L'acqua della centrale nucleare di Fukushima è pericolosa per l'Oceano Pacifico?

L'acqua della centrale nucleare di Fukushima è pericolosa per l'Oceano Pacifico?

Il Giappone è pronto a sversare l'acqua di Fukushima nell'Oceano Pacifico, ma le polemiche a livello internazionale sono accese

Dopo il disastro di Fukushima l'acqua contaminata della centrale nucleare è rimasta nei container e ora il governo giapponese è pronto a scaricarla nell'Oceano Pacifico. I liquidi sono stati opportunamente trattati, ma l'operazione sta suscitando preoccupazione. Molti scienziati sottolineano che gli standard di sicurezza non verranno violati e i dati sembrano dar loro ragione. ONG e diversi governi propongono, però, una prospettiva diversa e chiedono cautela.

acqua Fukushima Oceano Pacifico
@envatoelements

L'acqua di Fukushima nell’Oceano Pacifico

Quando sono trascorsi 12 anni dallo tsunami che ha causato il disastro nucleare di Fukushima il momento di scaricare l'acqua della centrale nell'Oceano Pacifico sembra essere arrivato. La risorsa nell'impianto viene utilizzata per raffreddare i reattori e risulta, quindi, fortemente contaminata da elementi radioattivi. Questa viene dunque trattata per essere depurata tramite ALPS (Advanced Liquid Processing System).

La procedura, che viene ripetuta quante volte è necessario, elimina i materiali pericolosi dalle acque e fa in modo che vengano rispettati i parametri dell'IAEA. Per raffreddare i reattori sono necessari dai 150 ai 200 m3 di acqua al giorno. Lo sversamento, previsto per l'estate, dovrebbe quindi coinvolgere 1.3 milioni di tonnellate di liquido, corrispondenti a circa 500 piscine olimpioniche.

Radioattività trascurabile?

Lo sversamento dell'acqua di Fukushima nell'Oceano Pacifico preoccupa. L'ALPS può eliminare la maggior parte degli elementi dannosi, ma non il trizio. Questo, isotopo radioattivo dell'idrogeno, ha un'attività di 12.3 anni. Sono, dunque, necessari circa 100 anni perché la sua radioattività diventi trascurabile. Al momento del rilascio le acque di Fukushima ne conterranno, però, 1.500 Bq/l (1 becquerel equivale a un decadimento radioattivo al secondo), un valore 7 volte inferiore a quello soglia fissata dall'OMS.

È bene specificare, poi, che tutte le centrali nucleari producono trizio che finisce in acqua. La centrale di Heysham, attiva nel Regno Unito da 40 anni, ne rilascia 1.300 TBq all'anno. L'Oceano Pacifico è, per altro, già radioattivo, a causa del potassio. Le acque contengono, infatti, 7.4 milioni di PBq da tale elemento, fondamentale per la vita. Si tratta di una quantità 1.000 volte superiore a quella del trizio.

Paura

Per quanto il governo giapponese sia determinato a dimostrare che l’acqua di Fukushima non rappresenta un pericolo per l’Oceano Pacifico, le polemiche a livello internazionale non mancano. Tra chi si oppone all’operazione spiccano diverse ONG, nonché i Paesi del Pacific Island Forum. Questi hanno incaricato un panel di scienziati indipendenti di indagare sui rischi e si sono detti preoccupati per i loro territori, già provati dai test nucleari condotti in passato.

Gli esperti hanno, dunque, criticato l’accuratezza e la trasparenza dei dati forniti dal Giappone e hanno chiesto il rinvio dello sversamento. Altri studiosi hanno, tuttavia, espresso la loro perplessità sulle analisi, sottolineando che diverse informazioni sono state presentate in modo parziale. Il governo nipponico si sta, comunque, impegnando a portare a termine i lavori per la costruzione di un tunnel di rilascio e sta portando avanti campagne che smorzino i timori della popolazione.

Lo sversamento dell’acqua di Fukushima nel Pacifico è previsto per l’estate del 2023. L’acqua della centrale, sulla costa, verrà opportunamente diluita con acqua di mare e poi, dopo il passaggio attraverso una conduttura, verrà rilasciata al largo. Il processo di scarico non avverrà tutto nello stesso momento, ma dovrebbe durare circa quarant’anni.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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