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Israele: tartarughe curate con la maionese dopo fuoriuscita di petrolio in mare

Israele: tartarughe curate con la maionese dopo fuoriuscita di petrolio in mare

Uno dei disastri ambientali più gravi della storia del Paese minaccia gli animali marini. Per salvarli si ricorre anche a questa tecnica

Dopo la fuoruscita di petrolio che ha sporcato di nero le spiagge di Israele, è corsa contro il tempo per salvare più animali marini possibili. Il disastro ambientale, descritto come uno dei più gravi della storia del Paese, è avvenuto nel mar Mediterraneo. Le autorità israeliane indagano su 23 navi ma, dopo oltre due settimane, non è ancora chiara la fonte inquinante. Le prime chiazze di catrame sono state notate mercoledì 17 febbraio e da quel momento si sono espanse su circa 170 chilometri di costa (su un totale di 195). Particolarmente colpite le tartarughe. Per salvare molti esemplari, gli esperti hanno utilizzato anche la maionese.

In Israele i veterinari stanno curando con la maionese le tartarughe ricoperte di catrame dopo la dispersione di petrolio nell'area del mare Mediterraneo antistante al Paese

Il soccorso delle tartarughe

Una tecnica sì curiosa, ma già testata in precedenza. A sfruttarla è stato il National Sea Turtle Rescue Center, centro specializzato nella cura di tartarughe a nord di Tel Aviv. Qui, ne sono state ricoverate decine, quasi soffocate dal liquame nero. “Arrivano qui con uno strato di catrame sulla testa, sugli occhi, nelle narici, nella bocca, nell’apparato digestivo e nello stomaco – ha detto Yaniv Levy, fondatore e direttore dell’ente – Con questo tipo di danni, non hanno possibilità di sopravvivere senza un trattamento. Abbiamo rimosso il catrame dalle narici e dagli occhi così possono respirare e vedere”.

Alle tartarughe, tuttavia, va garantita anche la possibilità di continuare a nutrirsi in sicurezza. E qui entra in gioco la maionese. Avendolo ingerito, il catrame può causare blocchi durante la digestione qualora esse consumino cibo solido. La salsa, invece, aiuta a pulire l’apparato digestivo, rendendolo il liquame meno viscoso e, allo stesso tempo, fornisce grassi e proteine utili. Nei casi già trattati, prima di procedere con un’iniezione di maionese direttamente nel tratto digestivo, i volontari hanno prima usato un olio vegetale per diluire il catrame.

Perché la maionese

Come già accennato, la maionese era già stata utilizzata. Il Turtle Hospital della Florida, ad esempio, la consiglia come trattamento sicuro in casi simili. Ma perché si rivela così efficace? Come ha spiegato Live Science, il motivo è che si tratta di un’emulsione, vale a dire un mix di due liquidi che di solito non vanno d’accordo, in questo caso olio e acqua.

I tuorli d’uovo, ingrediente base della maionese classica, contengono sia acqua e lecitina, una molecola che possiede sia proprietà idrofile (cioè attrae l’acqua), sia idrofobiche (la respinge). Questo significa che quando i tuorli si combinano con il succo di limone e/o l’aceto e l’olio, quest’ultimo si attacca alla parte idrofobica delle molecole di lecitina facendo spuntare quelle idrofile che, attaccandosi all’acqua, le impediscono di separarsi dall’olio.

I tempi di recupero

Nel trattamento delle tartarughe, l’olio idrofobico si mescola con il catrame, diluendolo. Le parti idrofobiche delle molecole di lecitina sono attirate verso il catrame, mentre quelle idrofile ne sono respinte e rimangono orientate verso l’esterno. In questo modo, creano una barriera attorno al catrame, che lo farà interagire meglio con l’acqua rendendolo meno appiccicoso. Ivy ha spiegato al quotidiano israeliano Haaretz che gli esemplari curati si riprenderanno nel giro di uno o due mesi.


Marco Rizza
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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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