Le ultime indagini di Legambiente hanno mostrato che in Italia i livelli di inquinamento di fiumi, laghi, corsi d’acqua e mari sono alti.
Le indagini di Legambiente hanno rivelato che in fiumi, laghi, corsi d’acqua e mari italiani i livelli di inquinamento sono oltre la norma. I dati raccolti da Goletta Verde e Goletta dei Laghi 2023, iniziative che ogni anno monitorano lo stato delle acque della penisola, delineano un panorama preoccupante. Il 32% dei siti analizzati non è apparso a norma. Maladepurazione, scarichi abusivi e crisi climatica sono state indicate come le minacce più pressanti.
Goletta Verde e Goletta dei Laghi 2023
Il bilancio delle due campagne di Legambiente Goletta Verde e Goletta dei laghi 2023 non appare positivo. Le iniziative itineranti hanno fatta tappa tra giugno e agosto in 18 regioni e hanno raccolto 387 campioni di acque marine e lacustri, per poi condurre su di essi analisi microbiologiche. 124 campioni, il 32%, hanno mostrato valori oltre la soglia di legge.
Particolarmente critica è apparsa la situazione nei pressi delle foci dei fiumi in mari e laghi. Relativamente alle indagini di Goletta dei Laghi su 125 prelievi eseguiti su 40 laghi, il 23% a rivelato valori non a norma e i siti più preoccupanti sono risultati ancora una volta le foci dei corsi d’acqua. Migliore non appare la situazione dei mari, dove ogni 78 km di costa ci si abbatte in un sito contaminato.
Inquinamento di fiumi, mari e laghi italiani
I dati relativi all’inquinamento di fiumi, laghi e mari italiani raccolti da Legambiente preoccupano gli esperti. I 200 volontari attivi nelle campagne hanno ricercato nei campioni la presenza di enterococchi intestinali e di Escherichia coli. Hanno, poi, definito “inquinate” le acque che presentavano valori oltre la soglia per uno dei due parametri e “fortemente inquinate” quelle che li violavano entrambi.
Solo nei mari della penisola la seconda espressione è stata accostata al 30% dei siti presi in esame. Legambiente ha, poi, insistito sulla carenza di informazioni fornite ai bagnanti. Nel 73% delle foci non era, infatti, presente l’obbligatorio cartello che riportasse le criticità ambientali e il conseguente divieto di balneazione.
Migliorare lo stato delle acque di fiumi, laghi e mari in Italia
Il report di Legambiente ha mostrato che intervenire perché il livello di inquinamento delle acque in mari, fiumi e laghi italiani diminuisca è fondamentale. L’associazione chiede, dunque, al governo di completare, in primis, gli interventi sugli impianti di depurazione e di investire maggiori risorse nella rete. Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, ha specificato che la maladepurazione è un’emergenza cronica nel nostro Paese. Essa, oltre a costare all’ambiente, è destinata a gravare sulle casse dello Stato, a causa delle inevitabili sanzioni europee.
Il report sottolinea, inoltre, che di fondamentale importanza è tutelare la biodiversità. Gli ecosistemi sono, infatti, già provati dall’aumento di temperatura delle acque e devono spesso fare i conti con l’invasione di specie aliene. Per il solo mare gli obiettivi europei prevedono che il 30% delle acque territoriali siano protette entro il 2030, ma oggi il valore in Italia supera a stento l’11%.
L’inquinamento costituisce per mari, fiumi e laghi italiani un fattore di stress che complica un quadro già compromesso. Legambiente insiste, quindi, anche sulla necessità di un cambio di passo nella lotta al cambiamento climatico. Di fronte al moltiplicarsi degli eventi meteo estremi, se ne sono verificati 712 in zone costiere tra il 2010 e il 2023, rimandare non è più un’opzione. L’eolico offshore viene indicato, in questa chiave, come un settore di punta.