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Il futuro del cibo sarà personalizzato, anzi hyper-personalized

Il futuro del cibo sarà personalizzato, anzi hyper-personalized

Ci aspetta un futuro in cui il cibo sarà personalizzato, anzi, hyper-personalized. Tutto grazie alle nuove intelligenze artificiali, in grado di capire esattamente cosa ci piace, fin nei minimi dettagli.

Il futuro del cibo sarà personalizzato, anzi «hyper-personalized», o almeno è quello che vedono alcuni CEO delle nuove start-up alimentari che stanno nascendo negli Stati Uniti. Jason Cohen, per esempio, è a capo della Analytic Flavor Systems, una società che si occupa di studiare piattaforme di intelligenza artificiale in grado di mappare i nostri gusti. Gastrograph, il loro primo progetto, si sta già rivelando un successo, gettando le basi per capire i segreti del gusto personale.

Sempre più cibo personalizzato

Diciamolo chiaro e tondo: le aziende alimentari diventano ogni giorno più brave a scoprire il gusto delle masse. Giocando con sale, zucchero e quantità di grassi diventa sempre più semplice incontrare il punto di equilibrio perfetto che possa piacere al numero più grande possibile di persone. Il paradosso però è che, quasi sicuramente, quell’alimento non sarà veramente perfetto per nessuno, perché in fondo ciascuno di noi ha il proprio gusto personale.

Per risolvere questo problema oggi le multinazionali si rivolgono ad assaggiatori molto addestrati, i cosiddetti panelist, che valutano un alimento e le sue caratteristiche. Questi gruppi di professionisti dell’assaggio sono molto utili per un azienda, che però spesso e volentieri è costretta ha basare le proprie scelte su campioni molto ristretti di popolazione. È in questo contesto che entra in gioco Jason Cohen con la sua Analytic Flavor Systems.

Intelligenza artificiale e Big Data

Attraverso l’applicazione Gastrograph la società di Jason Cohen è in grado di raccogliere uno spettro infinito di informazioni, molto più dettagliate di quelle che si potrebbero ottenere con un semplice panel test. Oltre a chiedere uno spettro decisamente molto ampio di informazioni gustative alla persona che utilizza l’app, il software registra con ogni sensore presente nel dispositivo la situazione nell’ambiente circostante.

L’idea è quella che, con il tempo e un numero sempre più grande di iscritti, la piattaforma sia in grado di raccogliere una impressionante mole di dati, i quali verranno trasformati nella prima mappa del gusto universale da una intelligenza universale. Il passo successivo sarà utilizzare questa nuova mappa per far creare alle aziende prodotti specifici su misura di ciascun consumatore. In fondo ciascuno percepisce i sapori e gli odori in una maniera strettamente personale, cercare di accontentare tutti è una buona strada, ma provare a trovare la giusta direzione per ciascuno di noi sarà il futuro.


REDAZIONE
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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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