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Dove finiscono i vestiti buttati via? la triste verità

Dove finiscono i vestiti buttati via? la triste verità

Cile e Ghana sono solo alcuni dei luoghi in cui vanno a finire i vestiti buttati via, risultato di una moda lampo e consumistica.

Il deserto di Atacama in Cile e le discariche a cielo aperto del Ghana sono solo due dei tristi esempi di dove finiscono i vestiti buttati via dal mondo occidentale. Già, perché dietro il fast fashion, la moda veloce che promette vestiti a basso costo sempre in linea con le ultime tendenze, in realtà ci sono dei costi nascosti. Quello che non vediamo è quello che c’è prima, durante la produzione, e quello che viene dopo, quando finita la stagione gli abiti vengono gettati via.

Dove finiscono i vestiti buttati via: la triste verità

Cos’è la fast fashion 

La fast fashion è un modello di produzione e consumo di abbigliamento che si basa sulla produzione rapida, economica e a bassa qualità di capi di tendenza. Le aziende di moda producono incessantemente nuove collezioni per capitalizzare sulle tendenze in rapida evoluzione e spingere i consumatori a comprare sempre di più. Questo ciclo di produzione e consumo sfrenato ha conseguenze disastrose sia sull'ambiente che sulle persone coinvolte nella produzione.

Cile e Ghana: le “discariche” di vestiti buttati 

Non è raro imbattersi in immagini che raffigurano montagne di vestiti usati lasciati a decomporsi in ambienti altrimenti incontaminati. Il Ghana negli ultimi decenni si è trasformato in una vera e propria discarica a cielo aperto del mondo occidentale. Vestiti ma non solo vanno via via accumulandosi, creando problemi all’ambiente e alla salute delle persone. 

La quantità di vestiti usati che giunge in questi paesi crea infatti un serio problema di smaltimento. Molti dei capi di abbigliamento che non vengono venduti nei mercati dell'usato finiscono nelle discariche o vengono bruciati, causando danni all'ambiente e alla salute umana. Inoltre, i materiali sintetici utilizzati nella produzione durante la combustione rilasciano nell’aria e nel suolo sostanze chimiche tossiche. Basti pensare che secondo un report di France Press, ogni anno in Cile arrivano oltre 39mila tonnellate di abiti usati. Questi vanno ad accumularsi nel deserto creando vere e proprie montagne di abiti inadatti alla vendita. 

Il problema della fast fashion e delle discariche di vestiti richiede un approccio sistemico per essere affrontato. Da un lato, è necessario responsabilizzare le aziende di moda e spingerle ad adottare pratiche sostenibili. Ciò implica una maggiore trasparenza nella filiera di approvvigionamento, l'utilizzo di materiali eco-friendly e il ricorso a processi produttivi più sostenibili.

D'altra parte, anche i consumatori devono assumersi la responsabilità delle loro scelte di acquisto. L'educazione al consumo consapevole è fondamentale per promuovere una mentalità di moda sostenibile. I consumatori possono optare per abbigliamento di alta qualità, preferire il riciclo e l'upcycling e ridurre al minimo l'acquisto di capi di moda usa e getta.


Beatrice Piselli
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Dopo una Laurea in Ingegneria mi sono allontanata dai numeri e avvicinata a nuove forme di espressione, come la fotografia e la scrittura. Il mio blog, Il Cucchiaio Verde, racchiude entrambe le passioni e ha come filo conduttore uno stile di vita vegetariano.
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Dopo una Laurea in Ingegneria mi sono allontanata dai numeri e avvicinata a nuove forme di espressione, come la fotografia e la scrittura. Il mio blog, Il Cucchiaio Verde, racchiude entrambe le passioni e ha come filo conduttore uno stile di vita vegetariano.
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