Che cos’è il decluttering?
A questo ci pensa il decluttering, un termine inglese per indicare una pratica dal significato ben preciso: rimuovere gli oggetti non necessari da un luogo disordinato o sovraffollato. Eppure, il decluttering va ben oltre il suo significato e un luogo ben organizzato può trasformarsi in una vera e propria occasione di sollievo e benessere psicologico. Secondo alcuni studi, avere un ambiente ordinato permette di focalizzarci di più sul presente e, in senso più ampio, di abbracciare uno stile di vita più sostenibile salvaguardando l’ambiente.
Come funziona?
Prima di iniziare, è bene ricordare che eliminare o ridurre non è sempre sinonimo di buttare. Uno dei principi del decluttering, infatti, è proprio quello di educarci all’arte del riuso, del donare e del riparare qualcosa che non ci rende più felici ma che può essere utile o recare gioia a chi ne ha bisogno. L’obiettivo non è liberarsi di un oggetto riponendolo in soffitta, così come gettarlo nella spazzatura ancora funzionante o in perfetto stato (altrimenti sarebbe uno spreco!), ma garantirgli una nuova vita.
Lasciar andare non è mai semplice, anche quando si tratta di oggetti materiali che, il più delle volte, sono associati a situazioni emotive o a ricordi che non riusciamo ad abbandonare. Per questo, prima di iniziare, è importante ricordare che il nostro vissuto e le nostre emozioni esistono al di là della presenza di un oggetto.
Non preoccupatevi, per cominciare potete iniziare a lavorare su un singolo ambiente della vostra casa come la cucina, l’armadio o la dispensa e togliere subito gli oggetti su cui non avete alcun dubbio, ad esempio regalandoli o vendendoli. Successivamente, potete fare una lista degli oggetti di cui siete ancora incerti e iniziare pian piano la vostra lotta allo spreco seguendo cinque semplici passi che faranno bene anche all’ambiente: riduci, ricicla, riusa, ripara, recupera.