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Coltivare biologico, meglio farlo in grande

Coltivare biologico, meglio farlo in grande

Coltivare biologico? Bisogna farlo in grande! Questa la conclusione a cui è giunto Travis Heide un agricoltore convertitosi al biologico grazie alla moglie, oggi proprietario di una delle aziende bio più grandi del Canada. Ecco la sua storia.

Coltivare biologico? Bisogna farlo in grande! Questa la conclusione a cui è giunto Travis Heide un agricoltore convertitosi al biologico grazie alla moglie, oggi proprietario di una delle aziende bio più grandi del Canada. Ecco la sua storia.

Per coltivare biologico bisogna pensare in grande

Travis Heide nasce in una famiglia di agricoltori, e l’azienda di famiglia è sempre stata gestita in maniera «tradizionale», con una filosofia industriale e un forte orientamento al mercato. Tuttavia, una volta sposato, le sue certezze hanno cominciato a vacillare. Soprattutto grazie alla moglie che, a differenza sua, credeva fermamente nei principi del biologico. Questo insieme agli alti prezzi dei prodotti bio hanno spinto l’agricoltore a fare una prova, coltivando a biologico alcuni appezzamenti di sua proprietà.

Al termine della stagione Heide si rese conto che non solo tali colture erano risultate particolarmente profittevoli ma che proprio grazie a loro era riuscito a coprire delle perdite che si erano presentate sulle sue coltivazioni tradizionali. Da quel momento l’illuminazione e l’inizio della conversione della sua attività. Ma per quanto potesse aver cambiato idea sul biologico, non l’aveva affatto cambiata sul modo di mandare avanti un’azienda agricola. Travis Heide ha continuato a governare la sua proprietà come una perfetta realtà industrializzata, rendendosi conto che mettendo in pratica una filosofia su larga scala i vantaggi del biologico venivano addirittura amplificati.

Le grandi dimensioni rendono enorme anche il risparmio in pesticidi e fertilizzanti, il che consente di avere liquidità pronta per essere investita in macchinari tecnologici e in manodopera specializzata. Il biologico, fatto in grande, riesce, esattamente come le altre industrie, a ottimizzare i costi e i benefici rendendo non solo sostenibile questo tipo di coltura, ma addirittura più profittevole. Dovremo sempre più abbandonare l’idea del piccolo agricoltore biologico, in favore di grandi aziende industrializzate. Heide, tuttavia, racconta che non è stato tutto rose fiori: infatti il problema principale sono stati proprio i suoi colleghi più reazionari. Inizialmente l’ostracismo è stato forte, ma vedendo i risultati, anche quelli che nel migliore dei casi ridevano di lui, ora stanno effettuando esperimenti bio nelle loro aziende.


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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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