Belladonna, proprietà e utilizzi
La belladonna, o Atropa belladonna, è una pianta dal fascino oscuro. Questa pianta velenosa vanta una lunga storia di utilizzo in vari contesti e le sue proprietà sono state studiate e sfruttate per secoli, ma sempre con grande rispetto dovuto alla sua pericolosità. Ma quali sono le proprietà della belladonna e i suoi utilizzi?
Cos'è la belladonna
La belladonna è una pianta perenne che cresce in modo selvatico in molte parti dell'Europa, dell'Asia e del Nord Africa. Ha foglie larghe, lucide e di colore verde scuro, e produce fiori a forma di campana di colore viola scuro o rosso-viola, seguiti da piccoli frutti che maturano in bacche. È importante notare che mentre la pianta può sembrare affascinante, tutte le sue parti sono estremamente velenose se ingerite o poste a contatto con la pelle.
Deve il suo nome a una delle tre parche greche, Atropa appunto, responsabile di recidere il filo della vita e porre così fine all'esistenza di un uomo. Il riferimento al suo potere velenoso quindi è molto chiaro. Per quanto riguarda invece l'attributo belladonna ci si riferisce all'usanza da parte delle donne di utilizzare alcune gocce del suo succo per rendere gli occhi più grandi e lucenti.
Belladonna: proprietà
La belladonna contiene vari composti chimici, tra cui atropina, scopolamina e iposciamina, che sono alcaloidi potenti e tossici. Questi composti hanno effetti anticolinergici, che influenzano il sistema nervoso bloccando i neurotrasmettitori dell'acetilcolina. Questo può portare a una serie di effetti sul corpo umano, tra cui dilatazione delle pupille, aumento della frequenza cardiaca, secchezza delle mucose e disturbi della vista.
Nonostante la sua tossicità, la belladonna è stata storicamente utilizzata in medicina per una serie di scopi, inclusi antidolorifici, antispastici e sedativi. Tuttavia, l'uso terapeutico è estremamente delicato e viene generalmente evitato. Le proprietà della belladonna sono passate quindi in secondo piano.
Belladonna: utilizzi
Risulta quindi scarsamente diffuso al giorno d'oggi come rimedio omeopatico sebbene l'atropina che si ottiene dalla pianta venga ancora oggi utilizzata in medicina per:
- dilatare le pupille
- aumentare il battito cardiaco e trattare la bradicardia
- velocizzare la guarigione delle ulcere
- in parallelo all'anestesia per ridurre la secrezione di fluidi e prevenire il riflesso vagale
- in caso di avvelenamento di insetticidi organofosforici come antidoto.
È importante sottolineare che la belladonna è estremamente tossica e può essere letale se ingerita. Anche il contatto con la pelle può essere pericoloso; pertanto l'uso interno o esterno della belladonna deve essere evitato senza la supervisione di un medico qualificato.
Tra gli utilizzi della belladonna in omeopatia invece ci sono i disturbi a carico dell'apparato respiratorio (tosse, mal di gola, influenza, febbre), mal d'orecchie di varia natura, congiuntivite, malattie esantematiche, disturbi del sistema nervoso, infiammazione della pelle, problemi di stomaco e intestino ma anche relativi all'apparato genitale. Come detto però la tossicità di questa pianta rende necessaria la consulatazione di uno specialista prima dell'utilizzo.
Le informazioni contenute in questo articolo sono da intendersi a puro scopo informativo e divulgativo e non devono essere intese in alcun modo come diagnosi, prognosi o terapie da sostituirsi a quelle farmacologiche eventualmente in atto. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. L’autore ed il sito declinano ogni responsabilità rispetto ad eventuali reazioni indesiderate.
