Maori Kaitiakitanga: Come si salva una foresta in Nuova zelanda
Te Urewera in Nuova Zelanda è una delle foreste pluviali più isolate del paese e per la prima volta al mondo si è scelto di salvare la foresta ricostruendo l’antico equilibrio sostenibile tra nativi e natura.

Salvare una foresta cancellando un parco
Te Urewera è la più grande foresta pluviale dell'Isola del Nord della Nuova Zelanda, che si estende su 2.127 km quadrati di aspre colline, vasti laghi blu e fiumi veloci. Questa foresta, già proprietà dello Stato e Parco Nazionale, nel 2014 è stata dichiarata entità legale propria, quindi non più dello Stato e l’originario popolo Tuhoe suo custode.
I Tuhoe, chiamati dai primi esploratori Figli della nebbia, sono oggi circa 40.000 - di cui circa 7.000 vivono nelle valli del fiume Te Urewera e nelle radure della macchia - sono legalmente responsabili della salvaguardia della foresta pluviale.
Essi proteggono il prezioso sito attraverso un'antica pratica Maori conosciuta come kaitiakitanga, traducibile tutela, ed è un modo di gestire la foresta basato su una visione del mondo Maori.
Maori Kaitiakitanga: Al popolo Tuhoe il compito di salvare la foresta
Ecco, quindi, che per salvare una foresta si è scelto prima di comprendere lo stretto rapporto tra natura e uomo e poi di ricostruirlo così come in origine.
La pratica Maori Kaitiakitanga implica, infatti, la comprensione della stretta connessione tra uomo e natura, cioè vedere l'uomo come parte del mondo naturale e salvare la foresta proteggendo la forza vitale degli alberi, dei fiumi e dei laghi, lasciandoli proprio sotto la loro cura e protezione dell’uomo.
Questa pratica oggi si concretizza nel monitoraggio della salute della foresta, dei laghi e dei fiumi attraverso l'osservazione e la raccolta di dati, la piantumazione di alberi autoctoni, il controllo degli animali della foresta, nonché la tutela dei fiumi e dei pesci che li popolano.
Salvare una foresta cambiando il rapporto con l’uomo
La foresta Te Urewera è aperta ai turisti, ma la sfida per l’originario popolo della foresta è far comprendere anche ai turisti stessi che il contatto con questa fitta foresta, ricca di acqua e cascate, non si deve esaurire in una banale vacanza in una parte del mondo.
I Tuhoe hanno capito e deciso che per salvare la foresta debbono insegnare anche alle persone che non vi hanno mai vissuto a vedere la natura come un insieme di risorse discrete da gestire e utilizzare. I Tuhoe, infatti, chiedono alle persone di vedere Te Urewera come un sistema vivente da cui gli altri dipendono per la sopravvivenza, la cultura e l'ispirazione.
Te Urewera e il suo popolo insegnano, quindi, che per salvare una foresta è fondamentale scegliere di rapportarsi alla stessa in senso fisico, ambientale, culturale e spirituale.
L'obiettivo, perciò, non è più la migliore foto di se stessi vicino a una cascata, ma incontrare la gente del posto, imparare la loro storia e capire i valori alla base di quello stile di vita sostenibile che ha sempre consentito un reciproco rispetto natura - uomo.

Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.
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