Qualche dato
La capacità di assorbimento dell’anidride carbonica da parte di questi ecosistemi costieri viaggia a livelli più alti rispetto ad altri ecosistemi terrestri. Si stima ad esempio che il tasso di sequestro medio annuo delle mangrovie oscilli tra le sei e le otto tonnellate di Co2 equivalente per ettaro. Cifre che sono tra le due e le quattro volte superiori a quelle registrate nelle foreste tropicali mature.
Anche le distese di erbe sottomarine riescono a immagazzinare in ogni ettaro fino al doppio di Co2 rispetto a quella catturata dalle foreste terrestre. Nonostante questa vegetazione sui fondali rappresenti solo lo 0,2 percento degli oceani, può sequestrare circa il 10 percento di tutta la Co2 imprigionata nei sedimenti marini ogni anno. Secondo l’High Level Panel for a Sustainable Ocean Economy, proteggere e ricostruire questi ecosistemi potrebbe aiutare ad assorbire qualcosa come 1,4 miliari di tonnellate di emissioni ogni anno entro il 2050.
La Co2 nel suolo per millenni
Quasi tutto il carbonio blu sequestrato va a finire nel suolo. Si parla di una percentuale che rimbalza, a seconda dei casi, dal 50 al 99 percento della capacità di assorbimento complessiva di questi ecosistemi. Gli aspetti interessanti sono rappresentati dal fatto che viene imprigionata a profondità che possono arrivare fino a sei metri e, una volta messa in questa sorta di cassaforte, qui può rimanervi per moltissimo tempo, addirittura per alcuni millenni. Il resto della Co2 viene trattenuto dalla struttura delle piante (tronco, gambi, foglie e radici).
Dove si trovano gli ecosistemi
Le foreste di mangrovie sono caratteristiche delle fasce tropicali e subtropicali. Le più alte concentrazioni si trovano in Paesi come Indonesia, Australia, Messico, Brasile, Nigeria, Malesia, Myanmar, Papua Nuova Guinea, Cuba, India, Bangladesh e Mozambico. Le paludi salmastre, conosciute anche come paludi di marea, sono localizzate soprattutto in Europa, Nord America, Australia e alle più alte latitudini del Sud America e dell’Africa. Le praterie sottomarine sono invece presenti ovunque, eccetto che nel continente antartico. Ad oggi si conoscono oltre 60 specie di questa particolare vegetazione.
Cosa minaccia questi luoghi
Per mantenere elevata la quota di carbonio blu sequestrata, è necessario tutelare questi ecosistemi costieri. Oggi infatti sono minacciati da diverse attività umane: agricoltura, acquacoltura, sfruttamento delle foreste di mangrovie, inquinamento terrestre e marino e sviluppo urbanistico-industriale lungo le coste. Solo le mangrovie negli ultimi 50 anni sono diminuite tra il 30 e il 50 percento a livello globale e continuano a sparire a un tasso del 2 percento annuo.