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Alpi e crisi climatica: giorni di neve dimezzati entro il 2100

Alpi e crisi climatica: giorni di neve dimezzati entro il 2100

I giorni di neve sulle Alpi potrebbero dimezzarsi entro la fine del secolo secondo i dati che arrivano dall’Eurac Italia ed è tutta colpa della crisi climatica

Senza interventi immediati per fermare la crisi climatica i giorni di neve sulle Alpi diventeranno la metà di quelli attuali entro il 2100. È l’allarme lanciato dai ricercatori dell’Eurac dopo uno studio condotto sull’arco alpino meridionale che include Alpi italiane e francesi. L’impatto di Alpi meno innevate sull’intero ecosistema sarebbe incalcolabile.

alpi giorni di neve
Foto: Kordi Vahle @Pixabay

Giorni di neve dimezzati sulle Alpi: colpa della crisi climatica

In uno scenario da riscaldamento globale compreso tra i 4°C e i 5°C la situazione risulterebbe drammatica: le Alpi italiane perderebbero dai 7 giorni di neve sotto i 500m di altitudine (-76%) fino a 111 giorni di neve oltre i 3500m (-32%). Condividerebbero un simile panorama anche altre nazioni alpine come Austria, Francia e Svizzera. In questo panorama le cime alpine sopra i 2500m rischierebbero di perdere fino a 3 mesi all’anno di neve.

La situazione sarebbe marginalmente migliore se gli interventi di mitigazione della crisi climatica riuscissero a contenere il riscaldamento globale entro i limiti stabiliti dagli accordi di Parigi. In questo caso, con un aumento delle temperature tra 1°C e 2°C sulle Alpi italiane si perderebbero di 3 giorni di neve per altitudini attorno ai 500m, fino a 45 giorni di neve per altitudini sopra i 3500 (-13%): male, ma non uno scenario apocalittico.

Un impatto non solo sulle Alpi

Pochi giorni di neve sulle Alpi rappresenterebbero una cattiva notizia non solo per le strutture sciistiche: la riduzione della quantità di neve mette a rischio la sopravvivenza stessa dei ghiacciai e rischierebbe di compromettere seriamente le risorse idriche delle aree interessate. Come già questi giorni lasciano presagire, la sfida per un futuro governato dalla crisi climatica sarà trovare un modo per gestire i bacini sempre più scarsi in modo da garantire acqua a sufficienza per l’utilizzo domestico, l’agricoltura e l’industria.

Inoltre, spiegano i ricercatori, il colore bianco della superficie nevosa riflette i raggi solari contribuendo a mantenere il clima più fresco. La perdita della neve dovuta alla carenza di precipitazioni rischia non solo di mettere in crisi le risorse d’acqua a valle, ma potrebbe finire per generare una spirale negativa, esponendo maggiore superfice rocciosa al sole e rendendo le alpi ancora più calde.


denis venturi
Denis Venturi
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Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
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